La premessa.

“Oh, ragazzi, mi sposo!” –“??!!” “eh, si mi sposo a giugno e siete tutti invitati!”. Nonostante fosse il primo dinamico a compiere il passo verso l’oblio, avevamo tutti raggiunto un’età nella quale i matrimoni, come le separazioni e gli stiramenti al polpaccio, non destano particolare stupore. Mirko si sposava, a giugno, a Manduria.

Manduria, pensai, mah, sarà vicino a Grassobbio o giù di lì. Mi si fece notare che Manduria era in provincia di Taranto. Beh, pensai, Taranto sarà dalle parti di Riccione più o meno. Mi si fece notare che era decisamente più che meno. Abbandonai l’idea di capire esattamente dove fosse e mi concentrai sull’opportunità di fare qualche meritato giorno di ferie in concomitanza con il felice evento.

“Maaaaa, se facessimo qualche giorno di ferie dopo il matrimonio, già che siamo da qualche parte (ancora non avevo capito dove)??” La proposta era stata recepita con entusiasmo dai peggiori elementi dinamici nell’ordine: il Lama professione, ingegnere elettrico nome, Paolino peculiarità russata tipo dormire in tenda sulla pista di decollo di Malpensa il 15 agosto. L’architetto dell’area di rigore nome, Kurzio, peculiarità sensibile tendenza alle peggiori scelte, salute cagionevole, amante gioco bocce. O Tenore, nome Antonauc, peculiarità, tutte. Il nuovo dinamico, Paolone peculirità obbligo di posto davanti per eccesso di massa corporea.

Bene- dissi- .n e riparliamo in seguito dunque, magari verso aprile ci si becca e ne discutiamo così organizziamo tutto alla perfezione. “Ottimo” fu la risposta generale.

Venne così l’inizio di giugno e nessuno aveva organizzato una fava di niente in compenso nei mesi precedenti era stato un florilegio di” o, dobbiamo vederci per organizzare, nè!”! L’unica certezza era l’assenza di colui che ci avrebbe dovuto introdurre nella malavita locale, o Tenore, doveva lavorare, lui. Fuori uno, rimaniamo in 4. “Ah, bè ma allora andiamo con una sola macchina!”” va bene ma quale?”” la tua, ovvio”” eh, cazzo ma la mia la posso guidare solo io per problemi d’assicurazione!!”” cazzi tuoi!”. Era deciso avremmo usato la mia capiente vettura per il viaggio. Iniziavo a sentire un bruciore da dietro “sarà il messicano di ieri, pensai”. Ingenuo.

“Facciamo una tappa intermedia nelle Marche che andiamo allo spaccio della tod’s!” “si, si andiamo che li io conosco un sacco di posti, prenoto io, faccio io, non vi preoccupate!” l’entusiastica risposta proveniva dal nonno elettrico, iniziai a sentire un corpo contundente spingere prepotentemente da tergo, presi un’altra birra.

Ad aprile iniziai la cantilena “Nonno, ostia, hai prenotato o no???””eh, mi sto informando....””muoviti!”. A giugno il Lama tutto ciò che era riuscito a fare era stato di riesumare una guida degli agriturismi e scegliere il più caro in assoluto chiedendoci “questo va bene??”” vaffanculo!” responso unanime.

Ma il nonno aveva ancora delle frecce al suo arco marrone “tra l’altro ho un problema, mi hanno blindato al lavoro e martedì devo andare a Roma ma venerdì vi raggiungo, che andiamo tutti dal Presidente a Villa Ozum!” “vaffanculo!” Ormai di prassi.

Una scalata da 5 a 3 che nemmeno al Tamburello, ero pronto a partire da solo!

Fa niente, dai che ce la facciamo lo stesso, partenza fissata per venerdì 8 giugno alle 14,30, Bene- dissi tra me e me- mi sa che venerdì faccio un salto in studio sul presto e poi mi preparo con calma. Ingenuo! Udienza a Culonia venerdì mattina chi va? Va bè tanto è alle 9, avrei preferito dormire un pò di più ma fa negot. Ingenuo! Appuntamento alle 12,30 per una separazione! Ottimo l’avevo abbondantemente nel retto.

Fortunatamente avevo già svolto i compiti fondamentali, prenotare un agriturismo nella Marche ( vero Nonno inutile??!!) e comprare il Tom Tom o, come dicono i più colti, Ton Ton.

E contro ogni previsione venerdì 8 giugno, giunse, inesorabile.

 

Continua....