mercoledì 3 dicembre 2008

libro del giorno

..raccontare una città per raccontare te stesso..le tue passioni, le tue storie, la tua vita..ed a raccontare certa cose enrico brizzi è assolutamente inarrivabile..classe 74 amante della buona musica indipendente,punk e modernista, del calcio targato bologna footbal club, del basket sponda fortitudo..abilissimo a dipingere l'adolescenza di noi nati a metà dei 70(..ricordate per caso j. frusciante???..) ma pure in seguito,in una crescita sia individuale che generazionale nelle sue ultime "fatiche" letterarie on the road..qui brizzi  ci regala un ottimo,breve, saggio omaggio alla sua città bologna..dentro c'è qualcosa di tutti noi..seppure il contesto e le vicende narrate siano personali( ed a tratti ancora attuali) a volte non è importante la latitudine/longitudine, il dove si svolgono le storie.. bensì il realismo, l'assolutà sincerità delle stesse..bravo enrico..altra prova superata ad ottimi voti..e se per caso leggessi questo post..a bergamo c'è un gruppo di amici che ti aspetta per un bel reading!!!...


brizziù


"Se voglio raccontare cos'è Bologna per noi che ci siamo cresciuti, devo tornare all'ombra protettiva del lungo portico ai piedi dei colli che ho conosciuto da bambino, quando anche Vasco e Bologna erano più giovani. Allora i nomi e i cognomi fioriranno sulla carta nell'esatto ordine di apparizione che hanno avuto in questa storia." Enrico Brizzi racconta Bologna i suoi principi, i suoi re, i suoi anni. Quelli del disimpegno di massa, del rock, del calcio, quelli rabbiosi di Vita spericolata, sospesa fra Baudelaire, Boccaccio e il bar all'angolo. E poi gli anni della scrittura, quell'epoca inattesa in cui poteva capitare di tutto, mentre un'irripetibile Bologna cresceva e si consumava. Gaudente e un po' matrona.

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