giovedì 16 luglio 2009

..e questa, signori, me la dovete..

perchè quando lo dicevo io che LUI è il + grande centrocampista degli ultimi vent'anni qualcuno, se non  tutti, rideva e mi sfotteva arrivando ad umiliarmi dicendo che + di lui era + forte,ne dico uno sentito citare negli anni, RUI COSTA!!!ora che la storia ha deciso che queste 5 lettere V E R O N verranno marchiate a fuoco nei libri e nella memoria del futebol..beh lasciatemi avere la mia piccola rivincita...w la brujita..


BELO HORIZONTE (Brasile), 16 luglio 2009 - Pareva fosse tornato a casa solo per un anticipo di pensione, e invece Juan Sebastian Veron compie il suo capolavoro proprio in quest'utimo tratto della sua carriera: ieri sera, giocando una partita mirabile, favolosa per tecnica e leadership, ha condotto il suo Estudiantes alla vittoria in Copa Libertadores, 39 anni dopo il successo di suo padre nello stesso trofeo continentale.



Veron in cattedra — Nei quaranta minuti finali, però, Veron riprende la bacchetta in mano e illumina il palcoscenico. Prima, col suo meraviglioso destro, trova l'accorrente Cellay sul lato debole della difesa cruzeirense, il terzino mette in mezzo e “La Gata” Fernandez anticipa la sonnecchiante retroguardia in maglia blu zittendo tutto lo stadio. Il pareggio fa “inclinare il campo” tutto a vantaggio dell'Estudiantes, con il Cruzeiro che pare giocare in salita. Poco prima della mezz'ora del tempo finale, un corner calciato dal re della partita, la Brujita Veron, giunge sulla testa del capocannoniere del torneo, Mauro Boselli (liberato troppo frettolosamente dal Boca Juniors), che trova il fondo della rete e fa piangere di gioia, quasi mezzo secolo dopo, tutta La Plata, tornata sul tetto del Continente.


Come suo padre — Tutto, però, inizia e finisce con Veron. E' lui l'anima di questa squadra, lui che dopo aver calcato le più nobili erbette europee, ha scelto il buen retiro del club di famiglia, senza però il desiderio di vivacchiare di ricordi. Vince un titolo argentino (l'Apertura 2006 col “Cholo” Simeone alle prime esperienze da tecnico) ma non si accontenta, trovata la possibilità di giocare quella Libertadores che suo padre alzò per ben tre volte consecutive, Veron riesce quest'anno nell'autentica impresa di ridare vigore a una squadra che mesi fa sembrava non averne più. L'arrivo in panchina di Alejandro Sabella, a marzo di quest'anno, scuote definitivamente il Pincha che trova una qualità di gioco superiore rispetto alla media della storia dell'Estudiantes, che vuole solo e soltanto lacrime e botte, e parecchio acume strategico: i biancorossi poco considerati dai più arrivano fino a un sogno insperato. Da padre a figlio, La Plata anche stanotte grida “Viva Veron!”.


2 commenti:

  1. un grande anche a me ha sempre fatto impazzire...
    v-e-r-o-n v-e-r-o-n, tira la bomba tira la bomba

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  2. un grande anche a me ha sempre fatto impazzire...
    v-e-r-o-n v-e-r-o-n, tira la bomba tira la bomba

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