martedì 20 dicembre 2005

Aggiornamenti sull'Uomo di Merda!!!!

Il giudice sportivo: un turno di squalifica al giocatore e 10 mila euro
di multa a lui e alla società per "responsabilità oggettiva"
Di Canio e la Lazio puniti
per il saluto romano
La sanzione per la partita di Livorno di due settimane fa
Il calciatore: "Un'ingiustizia, ma io continuerò a salutare così"

Il saluto romano di Di Canio
sabato scorso all'Olimpico

ROMA - Il giudice sportivo ha punito il giocatore della Lazio Paolo di Canio per il saluto romano fatto durante la partita Livorno-Lazio di due settimane fa. Al giocatore è stato comminato un turno di squalifica e un' ammenda di 10 mila euro. Nella motivazione si legge che ilò gesto di Di Canio è "certamente da interpretare come un saluto romano". Il giudice sportivo ha inoltre inflitto un'ammenda di 10 mila euro alla Lazio per responsabilità oggettiva.

Per prendere la sua decisione il giudice sportivo ha tenuto conto della relazione del collaboratore dell'ufficio indagini, nella quale viene rilevato come Di Canio, subito dopo la sua sostituzione, "iniziava a salutare i propri tifosi con entrambe le braccia tese ed alzate. Subito dopo, in rapida successione, abbassava il braccio sinistro, lasciando alzato e teso quello destro per qualche secondo insieme alla mano".

Secondo il giudice "il gesto del calciatore è certamente da interpretare come un saluto romano" e quindi costituisce una violazione delle norme regolamentari "in quanto lesivo del dovere di correttezza imposto dall'articolo 1 del codice di giustizia sportiva" e "in quanto evocativo del regime fascista, caratterizzato da violenza verso gli oppositori e discriminazione razziale".

Per determinare la sanzione, il giudice sottolinea che "Di Canio ha commesso il fatto con piena consapevolezza della sua illiceità" quindi "la piena intenzionalità dell'atto caratterizza in termini di specifica gravità l'oggettiva violazione delle norme del codice di giustizia sportiva".


Di Canio ha reagito con veemenza alla sanzione. "Sono allibito, questa squalifica che mi hanno inflitto è una ingiustizia ma soprattutto una sentenza politica", ha detto alla trasmissione televisiva 'Lazialità in tv'. "A me nessuno ha ancora comunicato nulla - ha affermato il giocatore - in ogni caso quello che è successo oggi è assurdo e vergognoso, anche perché basta andare a leggere la motivazione che fa a cazzotti con la sentenza. Io già tante volte ho spiegato che quel saluto si faceva già nell'antica Roma ed è un senso di appartenenza, non rievoca il regime fascista e non è nemmeno razzista". "Io saluto così e lo rifarò sempre - ha detto Di Canio - Sono io il primo che dice fuori la politica dagli stadi, ma tutta la politica, non una parte sì e una parte no. Invece, con la sentenza di oggi non hanno fatto altro che metterla dentro, perché questa sentenza è solo ed esclusivamente politica, nient'altro".

Paolo Di Canio ha compiuto lo stesso gesto anche sabato scorso, durante la gara contro la Juventus, all'Olimpico. Questo nonostante le polemiche scatenate dal gesto di Livorno, nelle quali è intervenuto anche il presidente della Fifa, Sepp Blatter, che ha affermato che giocatori che si comportano come Paolo Di Canio vanno "esclusi dalla nostra famiglia" e i club che tollerano casi di razzismo devono essere penalizzati o retrocessi. Si attende ora la decisione del giudice sportivo anche in merito all'ultima partita.

(19 dicembre 2005)

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