mercoledì 24 ottobre 2007

blog sì, blog no...

«No ai bavagli, i blogger stiano tranquilli»
Il sottosegretario Levi: le nuove norme sulla registrazione riguardano solo editori e giornali online
 
ROMA - Con l'audizione nella commissione Cultura della Camera del sottosegretario alla presidenza del Consiglio e autore del testo, Ricardo Franco Levi, si apre mercoledì pomeriggio l'iter parlamentare del disegno di legge sull'editoria. Un ddl che ha fatto discutere, in particolare per l'intento di mettere delle limitazioni alla libertà di espressione di blog e siti individuali. Una circostanza, questa, che lo stesso Levi punta subito a smentire.
 
Il mondo dei blogger ha lanciato segnali di allarme…..
«La legge è una legge che intende regolare il mercato dell’editoria - spiega il sottosegretario in questa intervista rilasciata all'agenzia di stampa Agr - e dunque si rivolge agli operatori del mercato dell’editoria, tutti quelli che professionalmente producono giornali, riviste, libri e dunque esclude, per definizione, i blog o i siti individuali che non sono oggetto della nostra legge. Questo è stato chiaro fin dall’inizio, visto che però c’è stata qualche preoccupazione in materia e c’è qualche margine di ambiguità possibile nella legge, io già fin da domani nel mio primo incontro con la Commissione proporrò un’aggiunta alla legge che chiarisca fino in fondo che in questa legge non ci si occupa dei blog».
 
Chi allora ha l'obbligo di registrazione nel Roc?
«Solo gli operatori professionali, quelli che svolgono come mestiere quello dell’attività editoriale. Il senso della legge per quanto riguarda Internet è quello di estendere ai giornali pubblicati su Internet le regole per i giornali pubblicati sulla carta stampata».
 
Quindi le preoccupazioni per chi ha un blog privato non esistono?
«Non esistono nella maniera piu’ assoluta. Possono stare non tra due ma tra dieci guanciali».

 
Riforma del settore, contributi diretti all’editoria contenuti in finanziaria e agevolazioni postali. Il dibattito è animato e molte preoccupazioni sono state sollevate sia dagli editori che dai giornalisti…
«Dai tantissimi incontri che ho avuto non mi sento di dire che ci siano polemiche particolari intorno al disegno di legge, direi anzi che è stato un ddl molto dibattuto, molto preparato e sul quale c’è una buona disponibilità parlamentare alla discussione. Il problema delle risorse non è un problema del ddl ma del bilancio dello stato e della cifra che è scritta e che per ora è al di sotto di quelle che sono le esigenze di spesa per l’editoria, sono quindi due cose distinte e separate. Il ddl è un progetto di riforma strutturale del mercato dell’editoria, altro problema è quello delle risorse che l’anno prossimo sono disponibili per gli aiuti pubblici, due binari che devono essere coerenti l’uno con l’altro ma deve essere chiaro che sono due partite diverse».
 
Capitolo spinoso è anche quello delle agevolazioni postali agli editori, con tagli previsti in un regime delle poste che è ancora di monopolio.
«Nel disegno di legge il problema di come lo Stato interviene per sostenere le spedizioni in abbonamenti postali, sapendo che in tutto il mondo sono regolati con tariffe diverse da quelle ordinarie, nel ddl questo tema viene affrontato in modo molto preciso e con assoluta coerenza rispetto a quelle che sono le indicazioni della nostra autorità Antitrust e quelle giunte dalle autorità europee, nella previsione e nella prospettiva di una completa liberalizzazione del sistema postale. Per cui continueremo a sostenere il mondo dell’editoria, e gli abbonamenti in modo particolare, evitando i problemi del vecchio sistema che di fatto era incentrato sul monopolio delle poste».
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Viste le polemiche e gli interessi in gioco prevede vita dura per il ddl nel suo prossimo iter in Parlamento?
«I passaggi parlamentari sono veri e autentici momenti di riflessione sui testi di legge che hanno un’occasione per essere studiati e approfonditi e, dove necessario, migliorati. Credo ci siano tutte le condizioni per un proficuo e utile passaggio parlamentare».

da corriere.it, si riferisce al ddl che sta facendo discutere in questi giorni.
letto così sembra tutto a posto ma....

"è almeno il 3 tentativo di "controllare" la rete che viene messo in atto negli ultimi anni.....e prima o poi troveranno il modo!!
 
La marcia indietro sulla ROC in realtà era scontata perchè di fatto il disegno di legge è scritto malamente e in parlamento lo avrebbero attaccato....non perchè contrari (ANZI!) ma per fermare/rallentare tutta la finanziaria!  
 
Lo riproporranno ancora e prima o poi decideranno di dedicare abbastanza tempo all'argomento da preparare un disegno decente...e passerà!!  
 
Nessuna legge contro i bog ma controllo sulle pubblicazioni online. Cosa sono le pubblicazioni online? Qualsiasi pagina che venga aggiornata "periodicamente". Un blog è una pubblicazione online? Dipende....se è abbandonato no...se è usato SI! Un forum? Stessa storia..."

commento di un amico su un altro forum, sotto questo punto di vista la cosa torna ad essere preoccupante, sopratutto perchè colpisce direttamente anche noi.

2 commenti:

  1. ..avevo letto la notizia in cui si paventava l'ipotesi di iscrizione di tutti i blog al roc..veramente fuori dal tempo..irragionevole..prendo atto del passo indietro..cmq concordo..stiamo in campana..il nemico ci spia..

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  2. fatta la legge trovato l'inganno, ci sarà una fuga verso provider di blog stranieri su server stranieri...

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