giovedì 26 aprile 2007

Peroriamo una causa

Martedì 24 l'Eco di Bergamo esce in edicola titolando in prima pagina "Motociclisti a 200 all'ora nelle gallerie" con tanto di foto di un motociclista che supera un'auto, pur stando abbondantemente nella propria corsia...
Segue all'interno servizio di due pagine con statistiche di mortalità, intervista al Locatelli nostrano, leccata di culo alla Harley con tanto di intervista al titolare della concessionaria e, udite udite, serissimo reportage sulle strade delle moto (Bergamo-Lovere).
Il servizio è un florilegio di luoghi comuni, enfatizzazioni di comportamenti scorretti, generalizzazioni e addirittura interviste a qualche rappresentante del genere umano-motociclistico che vanta evidentemente una diretta discendenza dalle scimmie...

Dopo due giorni di nervoso represso, oggi gli ho scritto. Non servirà a niente e penso che neanche la pubblicheranno, però almeno ho espresso il mio dissenso per un giornalismo inutile, fazioso, buonista e bigotto.


Spettabile redazione,
ho letto con crescente indignazione il vostro servizio pubblicato su L'Eco martedì 24 aprile, dove si parla delle "pessime abitudini" dei motociclisti nostrani: servizio realizzato percorrendo in macchina le strade che, durante il weekend, vengono normalmente percorse da centinaia di appassionati come il sottoscritto.

Non voglio negare certi comportamenti irresponsabili che vengono tenuti da alcuni motociclisti, ma il vostro articolo tende a fare di tutta l'erba un fascio, rincarando la dose con alcune, mirate, interviste a persone che si dichiarano "dipendenti dall'adrenalina che solo una moto lanciata a 200 all'ora può dare"... Possibile che con il numero di motociclisti che girava per le nostre strade domenica siate riusciti ad incontrare solo i più corsaioli ?

Inoltre, è vero che in moto raramente si rispettano i limiti di velocità, ma tutte le macchine che avete incontrato lungo il vostro giro andavano rispettosamente a velocità codice ? Andare a 90-100 all'ora con un limite di 70 su una strada provinciale senza incroci, per quanto in contravvenzione con il codice della strada, non mi sembra un reato da prima pagina ed è comunque un comportamento tenuto dalla maggior parte degli utenti della strada, siano essi moto, auto o camion.

In conclusione, ritengo che il vostro servizio vada ad esacerbare la già pessima visione che troppa gente ha della moto e dei motociclisti: la maggior parte degli incidenti che ci vede coinvolti ha sì come concausa la velocità, ma è causata da altri utenti della strada (automobilisti in primis) che prestano poca attenzione alle manovre che fanno.
Chi va in moto è vulnerabile di suo e ne è perfettamente consapevole, la moto non instilla istinti suicidi in chi la guida.

Sarei molto più felice di vedere affrontato il problema in maniera più costruttiva e meno demagogica, chi contravviene va multato ma la vera prevenzione si fa sensibilizzando chi circola sulla strada e magari la moto non l'ha mai avuta e non si rende conto di come talvolta una piccola disattenzione nell'uscire da uno stop o nel cambiare corsia può costare molto ad utenti della strada che non hanno un abitacolo a proteggerli.

Grazie dell'attenzione e cordiali saluti

Paolo Visinoni

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