1968-2007. È racchiusa fra queste date la parabola degli ultras italiani. Dalla fondazione del primo gruppo alle morti dell'agente Filippo Raciti e del tifoso Gabriele Sandri: la fine della storia, se vincerà la linea della repressione a tutti i costi. Sono passati quarant'anni, eppure in molti compresi quei commentatori che il calcio lo vedono solo in tv o quei politici che la curva la osservano dal caldo della tribuna vip - sanno ancora poco del mondo ultras. I giudizi sferzanti, quelli sì, riempiono le colonne dei giornali: "tutti delinquenti", "sono bestie e come tali vanno trattati", "il male assoluto del calcio". In attesa di una terapia più efficace di quella praticata finora - ovvero botte e diffide - e di una gestione meno anacronistica degli stadi è il momento giusto per provare a sollevare il velo dell'ipocrisia e fare luce su un fenomeno che del discusso "sistema calcio" non è nemmeno la parte più marcia. Un libro schietto e provocatorio, per raccontare le curve senza giri di parole. Dal punto di vista di chi la curva l'ha vissuta.
venerdì 1 febbraio 2008
..libro del giorno..
..continua la mia personale raccolta di libri sull'argomento ultras/calcio/società..questo che presento oggi non mi ha particolarmente entusiasmato come mi aspettavo data la collana dalla quale è stato pubblicato..cmq nella seconda metà gli episodi ed il racconto dei fatti + recenti di curva e di strada diviene + convincente e godibile..da notare che l'autore nn cita mai di che squadra è stao ultras..o per lo meno il sottoscritto nn l'ha scoperto..altra puntualizzazione..finalmente viene data voce anche alla storia accaduta due anni fa ai tifosi bergamaschi..e sottolineo tifosi e non solo ultras..dell'atalanta che l'anno scorso durante la trasferta romana subirono trattamenti stile cile di pinochet/g8 da parte delle forze dell'ordine...
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